Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC): Sintomi, Cause e Cura - Dr Gaspare Costa - 340/7852422 - Psicologo e Psicoterapeuta

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Il Disturbo Ossessivo Compulsivo: Sintomi, Cause e Cure

a cura del Dr Gaspare Costa

Il Disturbo Ossessivo Compulsivo rappresenta  un entità  clinica che attrae sempre più interesse sia da parte dei ricercatori che dalla popolazione generale,  è probabile che a suscitare questo interesse concorrono una serie di fattori come  l’incidenza, da sempre sottostimata, che attesta il DOC tra 1.9 ed il 3% della popolazione generale (come dire che su 100 bambini che nascono circa 3 di essi soddisferanno nel corso della vita i criteri per una diagnosi di Disturbo Ossessivo Compulsivo), l’esordio prevalentemente in età evolutiva (nei maschi tra i 7
ed i 15 anni mentre nelle femmine intorno ai 20 anni), la  marcata sofferenza che compromette significativamente la qualità della vita degli individui affetti e dei familiari, i notevoli progressi nella cura del disturbo, fino a qualche decennio fa considerato incurabile, apportate
principalmente dalla ricerca in ambito cognitivo comportamentale e farmacologico, il coinvolgimento di più cause (biologico, neurologico, ambientale, cognitivo) implicate nell’esordio e nel mantenimento.
Disturbo Ossessivo Compulsivo

Il sito curato dal Dr Gaspare Costa è dedicato alle caratteristiche, alle cause e alla terapia del Disturbo Ossessivo Compulsivo che riporta i più efficaci  e recenti modelli di  cura sviluppati dalla psicoterapia cognitivo comportamentale di terza generazione



I Sintomi del DOC

I sintomi caratteristi con cui il Disturbo Ossessivo Compulsivo si manifesta sono le ossessioni e le  compulsioni, le ossessioni sono contenuti mentali intrusivi ( si manifestano nonostante la volontà dell’individuo di resistevi) a carattere spiacevole che possono riguardare una varietà pressoché infinita di temi;  le “fisse” mentali possono essere rappresentate da pensieri, immagini oppure impulsi. Le principali tipologie di ossessioni riguardano:

ossessioni da contaminazione. La caratteristica principale di questo tipo di ossessioni è il timore di essere contaminati in seguito al contatto con specifiche sostanze (feci, urina, sperma, saliva, sangue, etc.) oggetti (siringhe) o persone (barboni, zingari, tossicodipendenti etc.). Il dubbio di essere entrati in contatto con una sostanza contaminata  genera una marcata ansia che l'individuo tenda di ridurre facendo ricorso alle compulsioni (lavaggi prolungati delle mani, docce frequenti ed interminabili, rituali di decontaminazione che possono assorbire una notevole quantità di tempo ed energie etc.), all'evitamento o a comportamenti protettivi come, ad esempio, l'uso di guanti.

Nelle fisse da contaminazione la minaccia può riguardare sia la paura di entrare in contatto con agenti patogeni (microbi, virus, germi) e quindi compromettere la propria salute che una forte sensazione di disgusto come se il proprio corpo fosse violato e contaminato;  ambedue le minacce possono essere presenti nello stesso individuo. Nelle fisse sa contaminazione la minaccia può riguardare sia la paura di entrare in contatto con agenti patogeni (microbi, virus, germi) e quindi comprometterer la propria salute che una forte sensazione di disgusto come se il proprio corpo fosse violato e contaminato; ambedue le minaccie possono essere presenti nello stesso individuo

Ossessioni da controllo. La caratteristica principale di questa tipologia di ossessioni è il dubbio,  accompagnato dall'ansia, di non aver chiuso a dovere qualcosa; questo tipo di fisse può riguardare una serie infinita di situazione come, ad esempio, l'interruttore della luce, la chiusura del gas, il dubbio di aver lasciato porte e finestre aperte, l'incertezza di aver tirato il freno a mano etc.. Nelle ossessioni da controllo la minaccia e quasi sempre legata al timore di poter danneggiare qualcuno o qualcosa  per una propria omissione (controllo)  che implicherebbe, nella mente dell'ossessivo, la critica ed il disprezzo da parte degli altri. Le fisse dovute al dubbio di non aver chiuso qualcosa a dovere consistono in continui e ripetuti controlli che spesso coinvolgono anche i familiari.

Ossessioni a contenuto aggressivo, religioso, sessuale, relazionale. Questo tipo  di ossessioni, dette pure, spesso non si accompagnano a rituali manifesti per cui, almeno che l'individuo non intenda condividerle e spesso non lo fa per la vergogna o per il timore di essere ritenuto pazzo, rimangono private. Le ossessioni aggressive si manifestano con pensieri, immagini o impulsi che hanno come tema quello di poter fare del male a se stessi, ai propri cari o a persone sconosciute; in questo tipo di DOC l'individuo può immaginarsi mentre compie atti violenti  (pugnalare, avvelenare, strangolare etc.) nei confronti del coniuge, dei figli, degli amici o persino nei confronti di sconosciuti. Possiamo immaginare quale sia il livello di sofferenza e di ansia causato da queste fisse che vanno proprio a colpire i valori etico morali dell'individuo distanti  anni luce dai contenuti proposti da questo tipo di Disturbo.
Ossessioni  a contenuto sessuale. Questo tipo di DOC si manifesta con pensieri, immagini o impulsi  a carattere sessuale che possono riguardare, ad esempio, la paura di essere pedofilo,  il timore di poter commettere incesto, l'ossessione ti poter essere lesbica o  il dubbio di poter essere omosessuale. Le fisime sessuali comportano un enorme sofferenza, l'individuo,  oltre all'ansia,  può sperimentare vergogna, pensare di essere un depravato,  temere di essere smascherato e condannato al pubblico disprezzo; per alleviare  l'angoscia,   l'ossessivo può passare ore a  ricostruire eventi nel tantativo di rassicurarsi ("non l'ho toccato, quindi non sono pedofilo", "ho sempre amato donne, quindi non sono gay", "non sono attratto da mia sorella" etc.) a cui si aggiungono i massicci evitamenti  (evitare di avvicinarsi ai bambini  nel caso di ossessioni tipo pedofilia, evitare spogliatoi nel caso del timore di essere gay etc.).

Ossessioni relazionali. In questo tipo di DOC le fisse si presentano sotto forma di dubbi nei confronti della propria relazione sentimentale e dell'opportunità di portarla avanti oppure chiuderla che vanno oltre le normali incertezze. Nell'ossessione da relazione l'individuo è costantemente assorbito da contenuti mentali ("lo amo?...E se non fossi innamorata? Perché non provo quello che dovrei provare se lo amassi veramente?" Oppure: "sono proprio sicura che sia la persona giusta per me? E se poi mi innamoro o perdo l'occasione di innamorarmi di una persona migliore?") che producono una notevole sofferenza sotto forma di ansia, sensi di colpa (lo sto ingannando), vissuti depressivi, rabbia. L'individuo con DOC da relazione manifesta un bisogno assoluto di certezze nei confronti dei sentimenti provati verso il partner, qualsiasi emozione che si discosti rispetto a quello che  pensa sia giusto provare mette drammaticamente in discussione il proprio amore verso il partner alimentando le fisse e la sofferenza.

Le compulsioni rappresentano la “soluzione” per neutralizzare o ridurre l’ansia causata dell’ossessione e possono manifestarsi  o sotto forma di rituali comportamentali (ad esempio, il lavaggio eccessivo delle mani in risposta all’ossessione di contaminazione, controlli ripetuti in risposta al dubbio di aver lasciato il gas aperto etc.) o come rituali mentali (preghiere o formule scaramantiche per esorcizzare ossessioni che minacciano l’integrità di  persone care,  la rivisitazione mentale compulsiva di episodi o scene per rassicurarsi rispetto all’ossessione di aver inavvertitamente danneggiato qualcuno.

Qualunque sia la forma con cui le compulsioni si manifestano  esse hanno sempre lo scopo di ridurre uno stato emotivo sgradevole (ansia, senso di colpa, disgusto etc.) innescati da un contenuto ossessivo. Alcuni rituali sono evidenti e razionalmente legati  alle fisse come, ad esempio, il lavaggio delle mani che segue l’ossessione di aver toccato qualcosa di contaminato anche se l’esagerazione in termini di tempo impiegato e frequenza rende tale risposta disfunzionale, altre compulsioni  non sembrano avere un nesso logico  con il contenuto ossessivo come, ad esempio, il ricorso a formule scaramantiche finalizzate a neutralizzare un danno a se stessi o ai propri cari. I rituali mentali sono inaccessibili  agli altri individui che possono solo notare un eccessivo assorbimento dell’ossessivo in se stesso oppure la tendenza all’isolamento. Leggi Tutto
Quali sono le Cause del DOC?

Una delle domante più frequenti che i pazienti ci rivolgono nel corso della psicoterapia è perché  ho il DOC? Queste domande  possono assumere toni drammatici e colpevolizzanti quando a porle sono  genitori con bambini affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo:" Perche mio figlio ha il DOC? Abbiamo sbagliato qualcosa?  E' colpa nostra? Dare informazioni circa le cause del DOC è dunque un passaggio fondamentale  che consente di eliminare inutili sensi di colpa ed assumere un atteggiamento più ottimistico e funzionale. La ricerca scientifica è ormai concorde nel ritenere che il DOC sia l'espressione di diverse cause (genetiche, neurologiche, cognitive, ambientali) che concorrono a determinarne l'esordio, il decorso, la prognosi e la tipologia.

1) Cause Neurologiche. Le moderne tecniche di risonanza funzionale del cervello hanno permesso ai ricercatori di individuare alcune aree (corteccia orbitofrontale, corteccia cingolata anteriore, talamo etc.) coinvolte nel Disturbo Ossessivo Compulsivo  che impediscono la corretta comunicazione tra le varie aree innescando i sintomi ossessivi; in altre parole, sembrerebbe che alcune aree del cervello deputate a controllare i "circuiti del pericolo" siano iperattivi impedendo, in questo modo, la rassicurazione. Recentemente  è stato dimostrato  come il buon esito della psicoterapia cognitivo comportamentale, al pari dei farmaci, sia in grado di "riparare" queste alterazioni agevolando la cura del DOC.

1) Neurotrasmettitori. I neurotrasmettitori sono dei messaggeri chimici che consentono alle varie aree del cervello di scambiarsi informazione,  tra le cause del DOC è ormai accertata un anomalia di questi mediatori sopratutto della serotonina, la controprova è rappresentata  dell'"beneficio", variabile da individuo a individuo, in termini di riduzione dei sintomi del DOC  dovuto alla somministrazione di farmaci serotoninergici.

2) Cause Genetiche. L'influenza del fattore ereditario nell'esordio del DOC viene perlopiù evidenziato da studi effettuati sui gemelli dove la concordanza si aggira intorno al 50% per i dizigoti mentre arriva a sfiorare il 90% negli omozigoti. In generale, circa il 25% degli individui affetti da DOC hanno un parente stretto affetto dallo stesso disturbo.

3) Cause Cognitive. I cognitivisti sostengono che gli individui affetti da  DOC hanno credenze errate o disfunzionali relative al significato attribuito ai contenuti mentali che trasformerebbero normali pensieri in ossessioni e compulsioni. Secondo il modello cognitivo del DOC la maggior parte
degli esseri umani sperimenta occasionalmente  pensieri intrusivi dal contenuto bizzarro e strano  senza tuttavia presentare il disturbo; questo dipende dal significato che si attribuisce ai contenuti mentali. In sostanza, se si attribuisce ai contenuti mentali il giusto significato (rappresentazioni mentali e non fatti) si facilita la transizione degli stessi cosi che essi verranno sostituiti da altri contenuti mentali nel giro di pochissimo tempo.

Le persone che sviluppano il DOC non si differenziano dunque dalla natura dei contenuti mentali ma dell'eccessiva importanza che attribuiscono agli stessi.  Per un DOC pensare a qualcosa di osceno, come un impulso sessuale pedofilo, lo fa sentire  ( depravato, disprezzato) come se lo fosse davvero.  Numerosi studi ( Mancini, Gragnani 2002) sostengono come l'eccessivo senso di responsabilità e di colpa hanno un ruolo chiave negli individui che manifestano il Disturbo Ossessivo Compulsivo e come queste caratteristiche hanno un valore predittivo. Altre caratteriste cognitive che concorrono a causare il DOC sono come riportato da J. S. Abramowitz l'intolleranza per il dubbio, il pensiero magico, la sovrastima della minaccia, la sovrastima della propria responsabilità, l'eccessivo significato attribuito ai pensieri, il bisogno di sopprimere i pensieri negativi, l'intolleranza all'ansia. Leggi Tutto


La Cura del DOC

Se si pensa che fino a qualche decennio fa il DOC era praticamente ritenuto incurabile  oggi  la ricerca, perlopiù farmacologica e  di matrice cognitivo comportamentale,  mette a disposizione cure efficaci, spesso risolutive,  in grado  di migliorare significativamente la qualità della vita degli individui affetti da Disturbo Ossessivo Compulsivo.  La ricerca di un trattamento efficace  è di fondamentale importanza poiché, se non curato, il DOC ha generalmente un decorso cronico che può assumere  forme  e gravità variabile da individuo a individuo che ne compromettono la qualità della vita. Le necessita di una cura efficace assume ancora più importanza se si pensa che il DOC è un disturbo con esordio prevalentemente giovanile e che la tempestività dell'intervento  migliora decisamente la prognosi favorendo l'adattamento del bambino e dell'adolescente nonché dei familiari.

Considerando la natura del disturbo, la sua capacità di trasformarsi e la sofferenza che comporta è fondamentale affidarsi a professionisti esperti che abbiamo la competenza e l'esperienza clinica necessaria per implementare una terapia specifica ed efficace evidence based  in grado di dar sollievo dall'ansia innescata dalle ossessioni, il DOC non può essere curato con rimedi e soluzioni improvvisate  ma necessita di protocolli specifici la cui efficacia è confermata dalla letteratura scientifica. In questa sede si prenderanno in esame le terapie che sicuramente hanno riscontri scientifici certi e che si sono dimostrate efficaci nel curare il Disturbo Ossessivo Compulsivo come la psicoterapia cognitivo comportamentale classica, la psicoterapia cognitivo comportamentale di terza generazione che ha consentito di integrare il modello classico con "nuove terapie" come la mindfulnesse e l'ACT che hanno ulteriormente aumentato la probabilità di guarire dal DOC ed il trattamento farmacologico.

Psicoterapia Cognitivo Comportamentale Classica (CBT).

La CBT è da sempre considerata una terapia molto efficace per la cura del  DOC tanto da essere considerata dall' American Psychiatric
Association trattamento di prima scelta; in altre parole, la ricerca basata su dati scientifici suggerisce che la psicoterapia cognitivo comportamentale  e la terapia che funziona di più nella cura delle ossessioni e delle compulsioni con percentuali di guarigioni che sfiorano il 70% dunque più efficace della sola terapia psicofarmacologica. Il successo della CBT nella cura del DOC e spiegato dal fatto che il docker presenta numerose credenze disfunzionali sia relative alle fisse  che alle emozioni "negative che derivano da esse (ansia, senso di colpa, disgusto etc.) intrappolandolo nel DOC.

Le ossessioni e le compulsioni si cronicizzano anche per via delle credenze disfunzionali che il docker ha sull'ansia innescata dalle fisse, in sostanza è convinto che l'ansia non solo può essere pericolosa ma rimarrà per sempre se egli non prende provvedimenti; questa credenza è alla base dell'urgenza e dall'automatismo che porta il docher a compulsare. La demolizione di questa credenza e alla base della strategia ritenuta più efficace nella cura del Disturbo Ossessivo Compulsivo chiamata  Esposizione con Prevenzione della Risposta (ERP). Leggi Tutto

La Psicoterapia Cognitivo Comportamentale di Terza Generazione

Da un decennio i protocolli CBT per la cura del DOC si sono arricchite di nuovi e promettenti approcci che hanno ulteriormente aumentato l’efficacia di questo modello nella terapia delle ossessioni e delle compulsioni. In particolare, l’Acceptance and Commitment (ACT) e l’uso trasversale della Mindfulness costituiscono le novità di maggior risalto in grado di dare un contributo potenzialmente straordinario  nel
trattamento del Disturbo Ossessivo Compulsivo, ma quali sono le caratteristiche di queste “nuove cure? Perche funzionano?

Per rispondere a queste domande dobbiamo prima comprendere come funziona il DOC e quali sono i rimedi e le soluzioni che il docker mette in atto per ridurre l’ansia associata alle ossessioni; sappiamo che una delle caratteristiche principali di chi soffre di DOC è quella di attribuire un importanza eccessiva ai pensieri e agli altri contenuti mentali tanto che  pensare a qualcosa di scabroso , come un pensiero sessuale inaccettabile,  equivale ad averlo messo in atto e quindi produce  vissuti sgradevoli come quello di sentirsi un depravato o un pervertito.

Considerando l’inaccettabilità di questi vissuti, il docker sente il dovere di sbarazzarsene ingaggiando una guerra con le fisse che avrà come conseguenza  quella di aumentare la frequenza e l’intensità delle ossessioni in un circolo vizioso che si autoalimenta. Se dunque, come provano le ricerche scientifiche più recenti, gli esseri umani non hanno il potere di controllare i contenuti mentali ma solo i comportamenti, quale approccio bisogna favorire nei confronti delle ossessioni?  

A questa domanda rispondono in maniera geniale e contro intuitiva l’ACT e la minfulness suggerendo una atteggiamento che prevede di accostarsi a contenuti mentali in maniera disponibile e non giudicante in modo tale da sperimentarli nella loro vera natura di contenuti mentali innocui e transitori piuttosto che fatti terribili. Questa  “semplice” intuizione a portato i ricercatori  a sviluppare modelli per la cura del DOC sempre più efficaci  ed accettabili in grado di aiutare gli individui a “liberarsi” di fisse e rituali. Ma come funzionano l’ACT e la Mindfulness?

L’ACT, acronimo di Acceptance end Commitment Therapy,  Heys si basa su due pilastri:

  • l’acceptance, ovvero la disponibilità ad accettare in maniera non giudicante i contenuti mentali (pensieri, emozioni, ricordi, immagini, impulsi etc.) che si presentano in conseguenza della normale attività cognitiva e che nel DOC vengono  letti come fatti minacciosi ed inaccettabili di cui bisogna sbarazzarsene. Per facilitare l’accettazione dei pensieri e osservali nella loro vera natura l’ACT si serve, tra le altre strategie, di metafore ed esercizi esperienziali che aiutano l’individuo a decentrarsi e cogliere la differenza tra il contenitore (egli stesso) ed il contenuto (pensieri, immagini, impulsi etc.) imparando a riconoscere le fisse come un innocuo e transitorio rumore mentale. Questa nuova cura per il Disturbo Ossessivo Compulsivo prevede un protocollo specifico che si sta rivelando molto efficace arricchendo ulteriormente la possibilità di liberarsi dal DOC.

  • Commtment è una parola anglosassone che in italiano si può tradurre con il termine impegno o significato, nell’ACT il commtment rappresenta il secondo pilastro della cura e, fondamentalmente,  consiste in tutte quelle strategie che aiutano il paziente a scegliere i valori autentici che danno significato alla propria vita e stimolare comportamenti coerenti con questi valori. Nella cura del DOC il commtment è di fondamentale importanza perché il docker imprigionato dalle ossessioni e dai rituali,  messi in atto per liberarsi dall’ansia, spesso vive una vita povera che comporta solo sofferenza, spesso gli individui con DOC pensano che per poter iniziare a vivere bisogna prima sconfiggere il disturbo, questa credenza, ovviamente, paralizza la vita dell’individuo rendendola triste e poco impegnata. Nell’ACT l’accettazione dei contenuti mentali e la ricerca di valori e comportamenti impegnati sono medicine che nella cura del DOC vanno somministrate contemporaneamente. Leggi Tutto

La mindfulness (kaba zin) è attualmente considerata una delle più efficaci strategie in grado di alleviare la sofferenza umana compresa quella prodotta dalle ossessioni e dalle compulsioni.  La mindfulness si basa su  semplici assunti che, messi in pratica attraverso gli esercizi di meditazione, promuovono un nuovo e più salutare modo di approcciarsi ai contenuti mentali  e ai fatti esterni; la “consegna” fondamentale che l’individuo che si avvicina a questo approccio deve rispettare e quella di porre intenzionalmente l’attenzione su particolari sensazioni come, ad esempio, quelle promosse dal contatto del proprio corpo con la superficie oppure quelle che derivano dalla respirazione e, nello stesso tempo, riconoscere quando la mente ci distrae dal compito riportando gentilmente la attenzione sulle sensazioni. Leggi Tutto
Trattamento Farmacologico

Il primo farmaco ha dimostrare la propria efficacia nella cura delle ossessioni e delle compulsioni è stato  la clomipramina (Anafranil) appartente alla classe degli antidepressivi triciclici la cui assunzione, oltre ai benefici,  tutta una serie di effetti collaterali  che, in alcuni casi  se ne sconsiglia l’uso. Recentemente, alla clomipramina si sono affiancati gli antidepressivi SSRI che si sono rivelati più sicuri e con minori effetti collaterali; questa classe di farmaci agisce aumentando la disponibilità di serotonina negli spazi intersinaptci che, come le ricerche hanno dimostrato, riveste un ruolo chiave in diversi disturbi psicopatologici  tra cui il DOC.

La serotonina è un  messaggero chimico che facilita l’informazione tra i neuroni favorendo, in questo modo, un adattamento funzionale al contrario, quando la disponibilità del neurotrasmettitore è insufficiente, i messaggi arrivano in maniera lenta o errata cosi da compromettere il normale funzionamento dell’individuo.  Alla classe degli SSRI fanno parte diverse molecole come la fluovoxamina, il citalopram, la sertralina, la  fluoxetina e la paroxetina. Generalmente, il dosaggio  per curare il DOC è più alto rispetto a quello utilizzato per il trattamento della depressione cosi come risulta essere significativamente maggiore, rispetto al depressione, il tempo di latenza che precede i benefici. Leggi tutto
La Riproduzione è Riservata-Dr Gaspare Costa
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